L’ex Parrocchiale
L’antica ex chiesa parrocchiale di Sacconago, dedicata ai Santi Pietro e Paolo ha origini antichissime, che risalgono al 1290, con notizie sull’esistenza di una rettoria. Un documento del XIV secolo menziona una “cappella de Sachonago“, con presenza di un rettore stabile già dal 1402; era un edificio ad aula unica, affiancato dal cimitero che lo cingeva sul lato meridionale ed in facciata. Le sue tracce, assieme ai suoi ampliamenti del XV sec. sono emerse e rese visibili durante i lavori di restauro eseguiti tra il 2007 e il 2013, svelando un’origine molto più antica, risalente al secolo IX-X.
Nel 1582 gli atti della visita pastorale di S. Carlo Borromeo a Sacconago, descrivono un edificio con soffitto a volta imbiancata, ma da successivi documenti si apprende della realizzazione di una decorazione pittorica della volta absidale tra il 1582 ed il 1597.
La chiesa del XV sec. aveva un piccolo campanile, forse ricavato nell’angolo Sud dell’edificio e dotato di due campane. L’attuale torre campanaria risalente al 1617 è dunque antecedente di circa un secolo al successivo ampliamento della chiesa stessa. Nel XIX sec. fu aggiunto un sopralzo per la formazione della cella campanaria, e si installò l’orologio.
La medievale e angusta area cimiteriale adiacente al tempio sparì quasi del tutto per l’ampliamento della chiesa, realizzato tra il 1708 ed il 1724, quando l’edificio raggiunse l’aspetto attuale, con il suo stile tardo barocco, e così lo vide il Card. Pozzobonelli nel 1753.
A seguito di tale ampliamento il cimitero fu spostato in un’area esterna all’abitato.
È di grande importanza il notevole ciclo di pitture del tardo XV-inizio XVI sec., recuperato e restaurato, che decora le pareti superstiti della vecchia rettoria medioevale e la pregevole volta ad ombrello, perfettamente conservata, dell’ex presbiterio cinquecentesco. Su di essa vi sono dipinti la Trinità, gli evangelisti, Davide, i Dottori della Chiesa, l’adorazione dei magi, S. Girolamo, S. Francesco, Il primato di Pietro. Sulle pareti invece si trovano S. Caterina d’Alessandria, l’Angelo nunciante, l’adorazione dei Magi, la decapitazione di S. Paolo, la crocifissione di S. Pietro, S. Margherita di Antiochia e il miracolo di S. Egidio.
In occasione della visita, il card. Pozzobonelli, dispose che le pareti fossero tinte di bianco per aumentare la luminosità; la copertura a calce delle pitture ne ha favorito la conservazione.
Ai lati della navata centrale della chiesa attuale vi sono due coppie di cappelle che, partendo da destra e avanzando verso l’altare contengono: la Crocifissione, le reliquie di S. Cirillo e la tela di S. Carlo Borromeo sulla destra, mentre alla sinistra si trovano la Cappella del Sacro Cuore e quella della Ausiliatrice.
Oggi è possibile ammirare, sulle pareti, la decorazione pittorica del XVIII sec., totalmente recuperata nei restauri del 2007, rimuovendo una decorazione geometrica e monocroma di fine XIX sec.
Sempre nell’aula gli scavi archeologici hanno rinvenuto diverse sepolture e l’estradosso di otto camere sepolcrali ipogee i cui sigilli sono ancora oggi visibili sul pavimento. Da una sepoltura è stato possibile recuperare quasi integralmente un abito funebre, poi restaurato e oggi conservato in una apposita teca visibile ai visitatori.
La cantoria, soprastante il portone d’ingresso fu realizzata da falegnami di Sacconago sotto la guida dello scultore e intagliatore F. Rogora, ospita un organo di 1500 canne, a trasmissione meccanica, fabbricato nel 1923 dalla ditta Marzoli & Rossi di Varese, in sostituzione di un organo Mascioni, ceduto nel 1928 alla parrocchia di Grantola e tuttora perfettamente funzionante.